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Wishlist (Pearl Jam)
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[youtube THnabGK7mPs 300 200] Vorrei essere una bomba a neutroni, Per una volta potrei non funzionare Vorrei essere un sacrificio Ma in qualche modo esserne sopravvissuto Vorrei essere un ornamento sentimentale Che tieni stretto a te. Dell’albero di natale, Vorrei essere la stella che finisce sulla cima.
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Capelli
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La foto che vedete accanto è di una simpatica mucca con capelli ed è stata scattata in Finlandia qualche anno fa. Ho voluto mettere la sua immagine per parlare della parola “capelli”. Li ho tagliati la settimana scorsa. In particolare nell’adolescenza i capelli diventano un pò l’icona di noi stessi: arruffati, ordinati, colorati, corti, lunghi… Il poeta contemporaneo Giovanni Raboni in una sua poesia intitolata “Contestazione” parla proprio di come spesso tentiamo di essere trasgressivi, ma in realtà siamo prigionieri: “Una, improvvisamente s’alza dal letto dicendo «questo non si può fare». E s’agita, tira fuori roba dai cassetti nella spazio impiccato tra comò e attaccapanni, a momenti fa cadere la lampada, il catino – e fiera nelle sue scarpe davanti allo specchio dove affiora la nebbia, ogni tanto toccandoli col palmo della mana infonde il fissatore-insetticida sui capelli.” Rainer Maria Rilke invece nella sua poesia “Avvertimento” descrive un meraviglioso quadretto poetico lanciando un messaggio di serenità , dove i capelli sono metafora delle ragnatele che spesso imprigionano l’essere umano. I fiori sono i doni della vita e le nostre speranze, che spesso non sono assaporate a causa delle complicazioni che ci assillano. Ecco i versi di Rilke: “Non cercare di comprendere […]
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Cosa vuol dire la parola Follia?
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Il mio pensiero oggi è rivolto alla parola Follia. Follia deriva dal latino “follis” che vuol dire “pallone”. Col tempo nell’evoluzione della lingua latina “follis”, viene sostituito da “fatuus”, per intendere metaforicamente una “persona che ha la testa vuota”. Quindi il significato letterale di folle è “colui che ha perso la ragione”. Questo per quanto riguarda il suo significato etimologico. Ma c’è stato qualcuno che ha scritto addirittura un “Elogio della Follia”. E’ stato Erasmo da Rotterdam intorno al 1500.
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