BUON NATALE 2014!

Natale

Quest’anno non voglio parlarvi della parola Natale, della sua etimologia e delle poesie ad esso correlate. Voglio, invece,ย pubblicare gli “Auguri scomodi di Natale” scritti negli anni 90 da Antonioย Bello, unย uomo che a fatica identifico appartenente alla categoria dei Vescovi, unย uomo che all’interno del palazzo arcivescovile del suo paese ospitava i senzatetto, che combatteva il potere e aveva un fortissimo impegno civile.

Diย questo dicembre 2014, per usare una espressione di moda, i trend topic che ricorderemo saranno #nuovatangentopoli, #mafiacapitale, #loris, #standard&poor’sdeclassaitalia, #aziendeincrisi, #lacrisinonesiste, #renziesalvini, #guardiamosololecosebelleย e per chiudere in bellezzaย #XFactor8.

Ecco, invece,ย le parole che vorrei risuonassero quest’anno per Natale.

“Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi โ€œBuon Nataleโ€ senza darvi disturbo.

Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti lโ€™idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.

Mi lusinga addirittura lโ€™ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.

Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!

Gesรน che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.

Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finchรฉ non avrete dato ospitalitร  a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.

Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.

Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finchรฉ la vostra coscienza ipocrita accetterร  che il bidone della spazzatura, lโ€™inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.

Giuseppe, che nellโ€™affronto di mille porte chiuse รจ il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.

Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillitร  incapace di vedere che poco piรน lontano di una spanna, con lโ€™aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.

I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nellโ€™oscuritร  e la cittร  dorme nellโ€™indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere โ€œuna gran luceโ€ dovete partire dagli ultimi.

Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.

Che i ritardi dellโ€™edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.

Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
Tonino Bello