L’attualità delle Favole di Esopo

Tempio_Greco

Tempio_Greco

[fblike]Oggi ho preso in mano le favole di Esopo, un volumetto della collana I grandi classici della Fabbri Editori, con testo greco a fronte.

La favola è un genere letterario semplicissimo, elementare, ingenuo, ma anche efficace. Non a caso al ginnasio tra i primi testi che danno da tradurre ci sono proprio le favole di Esopo (dal greco) e quelle di Fedro (dal latino).

Di Esopo la storia tramanda pochissimo: vissunto intorno al VI sec a.c, pare fosse uno schiavo, con un aspetto deforme e per di più balbuziente. Alcuni studiosi addirittura mettono in dubbio pure la sua reale esistenza. Comunque sia è arrivata a noi una ricca collezione di favole attribuita al suo nome.

Tutte le favole terminano con la famosa frase O logos deloi oti, ossia “la favola insegna che…”, quindi la “morale” della storia raccontata.

Tra le varie ne riporto qui 2: la prima è incentrata sul tema delle nostre sicurezze e certezze, che si possono rivelare totalmente sbagliate; la seconda è un elogio al saper vivere la quotidianità, allo spirito concreto e pratico.

IL CERVO ALLA FONTE E IL LEONE

“Spinto dalla sete, un cervo se ne andò ad una fonte; bevve, e poi rimase ad osservare la sua immagine riflessa nell’acqua. Delle corna, di cui ammirava la grandezza e il ricco disegno, si sentiva tutto orgoglioso, ma delle gambe non era soddisfatto, perchè gli sembravano scarne e fragili. Mentre ancora stava riflettendo, ecco un leone che si mette ad inseguirlo. Il cervo si dà alla fuga e riesce per un bel pezzo a tenerlo a distanza, perchè la forza di cervi risiede nelle gambe, come quella deli leoni nel cuore.

Finchè il piano gli si tese dinanzi spoglio di alberi, egli trovò dunque scampo nella sua maggiore velocità; ma quando giunse in una plaga boscosa, accadde che gli si impigliarono le corna nei rami, non potè più correre, e fu preso.
Allora disse a se stesso:”me disgraziato! quelle gambe che dovevano tradirmi mi offrivano la salvezza, e mi tocca invece morire proprio pr colpa di quello in cui riponevo tutta la mia fiducia!”

Così molte volte tra i pericoli, la salvezza ci viene da amici che parevano sospetti, mentre altri in cui avevamo piena fiducia ci tradiscono”.

L’ASTRONOMO

Un astronomo aveva l’abitudine di uscire tutte le sere per studiare le stelle. Una notte che s’aggirava nel suburbio con la mente tutta rivolta al cielo, cascò senza accorgersi in un pozzo.
Mentre egli si lamentava e gridava, un passante udì i suoi gemiti e gli si avvicinò. Saputo il caso, gli disse:”caro mio, tu cerchi di sapere quello che c’è nel cielo, e intanto non vedi quello che c’è sulla terra”.

Questa favola potrebbe servire per uno di quei tali che si vantano di cose incredibili, mentre non sanno fare nemmeno quello che fanno tutti gli uomini normali.”

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