Bambole, macchine, videogiochi … giocattoli insomma. Da piccola i miei giocattoli preferiti erano dei mattoncini, molto simili ai Lego Duplo, con cui costruivo casette colorate e inventavo il mio mondo. Poi mi piaceva tantissimo lo Scarabeo, dove vinceva chi riusciva a formare la parola piรน lunga che contenesse perรฒ almeno una lettera della parola formata dall’avversario.
I bambini quando sono piccoli vedono un pรฒ tutto come un giocattolo: tenere un mandarino in mano, guardare l’arcobaleno, vedere una pianta sul balcone. La fantasia dei bambini riesce a trasfigurare, ad abbellire anche l’oggetto piรน scontato.
E questo l’ha capito l’artista John Chamberlain, con le sue opere un pรฒ particolari: in pratica le sue sculture sono realizzate con le carcasse di automobili schiantate. Proprio John Chamberlain ha fatto un’opera intitolata “giocattolo”, un insieme di ferraglie gialle, rosse, marroni, che si contorcono tra loro e sembrano riprodurre le violenze dell’incidente che ha ridotto le vetture in giocattoli.
Il poeta siciliano Mario Gori ha scritto invece una poesia intitolata Giocattoli:
“La mia infanzia passรฒ senza giocattoli,
Nessuno mi donรฒ treni di latta
Per la festa dei morti.
Mio nonno restรฒ povero anche in cielo
E non potรฉ mai scendere. Nessuno
Volle in cambio del cuore
Vendergli un palloncino colorato.”
Un poeta che amava tantissimo giocare, con le parole, con la poesia รจ Edoardo Sanguineti. In particolare c’รจ una poesia che sembra una cantilena e mostra quanto la societร abbia ridotto tutto a merce, anche i bambini.
Piangi piangi
Piangi piangi, che ti compero una lunga spada blu di plastica, un frigorifero
Bosch in miniatura, un salvadanaio di terracotta, un quaderno
con tredici righe, unโazione della Montecatini1:
piangi piangi, che ti compero
una piccola maschera antigas, un flacone di sciroppo ricostituente,
un robot, un catechismo con illustrazioni a colori, una carta geografica
con bandiere vittoriose:
piangi piangi, che ti compero un grosso capidoglio
di gomma piuma, un albero di Natale, un pirata con una gamba
di legno, un coltello a serramanico, una bella scheggia di una bella
bomba a mano:
piangi piangi, che ti compero tanti francobolli
dellโAlgeria francese, tanti succhi di frutta, tante teste di legno,
tante teste di moro, tante teste di morto:
oh ridi ridi, che ti compero
un fratellino: che cosรฌ tu lo chiami per nome: che cosรฌ tu lo chiami
Michele.