Leggendo Saba e Pensando Palermo

[fblike]triesteย Mi รจ sempre piaciuto Umberto Saba. Sarร  forse per la sua personalitร , per le sue origini e la sua storia. Sarร  per le sue poesie…

Forse mi piace perchรจ a scuola non era un genio, anzi sembra che addirittura gli avessero sconsigliato di proseguire gli studi dopo la scuola media inferiore.

Eppure รจ diventato uno dei piรน importanti poeti del Novecento. Mi piace la sua umanitร . Mi piace pensare che gestiva una libreria a Trieste e non era chiuso 24
ore al giorno in una biblioteca.ย Saba non รจ il suo vero cognome.

Non deve essere stata facile la sua infanzia, dato che il padre lo abbandona prima della nascita. Il cognome-pseudonimo di “Saba” deriva dalla sua gratitudine verso la mamma naturale, appartenente ad una famiglia ebraica (saba appunto vuol dire in ebraico Pane) e la gratitudine verso l’altra donna che ha badato a lui quado era piccolo, la contadina slovena Peppa Sabaz.
Questa poesia parla di Trieste, ma mi ha sempre ricordato il centro storico di Palermo, la sua atmosfera e i miei ricordi da bambina.

Cittร  vecchia

(da Trieste e una donna, 1910-12)

Spesso, per ritornare alla mia casa
prendo un’oscura via di cittร  vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata รจ la strada.

Qui tra la gente che viene che va
dall’osteria alla casa o al lupanare,
dove son merci ed uomini il detrito
di un gran porto di mare,
io ritrovo, passando, l’infinito
nell’umiltร .

Qui prostituta e marinaio, il vecchio
che bestemmia, la femmina che bega,
il dragone che siede alla bottega
del friggitore,
la tumultuante giovane impazzita
d’amore,
sono tutte creature della vita
e del dolore;
s’agita in esse, come in me, il Signore.

Qui degli umili sento in compagnia
il mio pensiero farsi
piรน puro dove piรน turpe รจ la via

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