Virtù

[fblike]margherita gialla“Sola e unica nobiltà è la Virtù!”. Sembrerebbe un proverbio, ma in realtà è una frase contenuta in una delle satire di protesta contro la società romana scritta da Giovenale, intorno al 110 d.c. Virtù…

Uno dei primi a parlarne è stato Platone, che ha parlato di virtù cardinali: giustizia, temperanza, prudenza e fortezza. Gli autori scolastici cristiani aggiunsero a queste le 3 virtù teologali: fede, speranza e carità. Le virtù teologali, sono anche definite “virtù soprannaturali”, mentre quelle cardinali sono definite “virtù naturali”.

Ma non è finita qua. Infatti Virtus è anche il nome di una divinità arcaica romana, simbolo del valore militare ed associata a Marte, dio della guerra. La dea Virtus aveva un tempio presso Roma, che comunicava con il tempio dedicato al Dio Onore.

E i romani consideravano di grande importanza anche le “virtù familiari”: la principale era la Pretes, che si manifestava in articolar modo nel culto delle tombe.

Ma l’importanza della virtù è stata rilevata da tantissimi scrittori.
Dante nella sua Divina Commedia dice che Virtù è il quinto dei nove ordini di angeli nella Gerarchia Celeste. A proposito di Dante pensiamo al Dolce Stil Novo, che afferma il concetto di donna angelo, che ha la straordinaria virtù di elevare l’animo dell’uomo e costituire un ponte tramite fra questo e Dio.

Ci sono virtù associate più comunemente alle donne, e altre associate maggiormente agli uomini. Ad esempio la virtù del coraggio e della forza è spesso abbinata all’uomo, mentre quella della purezza è stata molto spesso abbinata alla donna.

Ma concludiamo con il mio poeta preferito, Baudelaire e le sue parole, che vanno bene sia per l’uomo sia per la donna. Il testo è contenuto in un poemetto in prosa. Il titolo è “Enivrez-Vous”, tradotto in italiano come “Ubriacatevi”, anche se forse è più corretto tradurlo come “inebriatevi”:
“Bisogna esser sempre inebriatevi. Tutto sta in questo: è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua.
Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma inebriatevi.”

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