Tag: poesie famose

  • Scrivere il curriculum – Wislawa Szymborska

    Scrivere il curriculum – Wislawa Szymborska

    Il riassunto di una vita ridotta all’essenziale: il curriculum vitae è un pò questo… Da qualche giorno sto leggendo le poesie del premio nobel per la Letteratura 1996 Wislawa Szymborska. Tra le pagine della sua poesia mi è piaciuta tantissimo quella intitolata “Scrivere il curriculum”, un testo ironico, essenziale e realistico. Sono poche le poetesse che riescono davvero ad entusiasmarmi e lei è una di queste. Ma ecco il testo: Scrivere il curriculum “Cos’è necessario? E’ necessario scrivere una domanda, e alla domanda allegare il curriculum. A prescindere da quanto si è vissuto il curriculum dovrebbe essere breve. E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti. Cambiare paesaggi in indirizzi e ricordi incerti in date fisse. Di tutti gli amori basta quello coniugale, e dei bambini solo quelli nati. Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu. I viaggi solo se all’estero. L’appartenenza a un che, ma senza perché. Onorificenze senza motivazione. Scrivi come se non parlassi mai con te stesso e ti evitassi. Sorvola su cani, gatti e uccelli, cianfrusaglie del passato, amici e sogni. Meglio il prezzo che il valore e il titolo che il contenuto. Meglio il numero di scarpa, che non dove va colui per […]

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  • Parola

    Parola

    Ieri mi è accaduta una cosa che mi ha fatto soffermare sulla parola “parola”. Il dizionario dice che “la parola è un suono o un insieme di suoni che messi secondo una particolare convenzione esprimono un significato”. Dal punto di vista etimologico “parola” deriva dal verbo greco “para ballo”, che vuol dire “giro intorno a qualcosa”. In semiotica De Saussure fa una distinzione tra “lingua” e “parola”. La lingua è “un fatto sociale”, un mezzo inventato dall’uomo per comunicare, mentre la parola “è un atto che dipende dalla nostra singola intelligenza”.

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  • La più bella poesia dedicata alle donne

    La più bella poesia dedicata alle donne

    Oggi voglio postare una poesia che Eugenio Montale scrisse per sua moglie, Drusilla Tanzi, scomparsa nel 1963: ” Ho sceso dandoti il braccio almeno milioni di scale”. Penso sia una delle dediche più belle che una donna possa ricevere. Anche se sono passati tanti anni dal giorno in cui fu scritta, penso che sia una di quelle poesie davvero senza tempo.

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